À bout de souffle (1960)

(Francia, 1960)

Titolo italiano: Fino all'ultimo respiro

R.: Jean.Luc Godard. S.: François Truffaut, Jean.Luc Godard. Sc.: Jean-Luc Godard. F.: Raoul Coutard. M.: Lila Herman, Cécile Decugis. Scgf.: Claude Chabrol. Mu.: Martial Solal. In.: Jean-Paul Belmondo, Daniel Boulanger, Jean-Pierr Melville, Henry Jacques Huet, Van Doude, Claude Mansard, Jean-Luc Godard, Richard Balducci, Roger Hanin, Jean-Louis Richard, Liliane David, Jean Domarchi, Jean Douchet, Liliane Robin, André S. Labarthe.

L.: 2463 metri.

v. c. n.32329 del 05/07/1960 - vm 16

      seconda edizione v.c. n. 57609 del 23/01/1971 - L.: 2440 metri

      terza edizione v.c. n. 64662 del 20/05/1974 - L.: 2430 metri

 

Vicende censorie

Domanda di revisione 05/07/1960 ed. originale.

Il film viene vietato ai minori di anni 16 a condizione che vengano eliminate le seguenti scene:

  1. Scena in cui Michel, nel camerino da bagno, palpa il sedere di Patrizia che è in calzoncini

  2. La scena in cui Michel e Patrizia sono a letto e fanno l'amore coperti dal lenzuolo

In data 28/09/1960 la Euro International Films dichiara "di aver modificato la copia originale del film secondo le disposizioni della Commissione Censura"

Domanda di revisione 05/07/1960 ed. doppiata.

In data 12/07/1960 la commissione esprime parere favorevole alla proiezione con il divieto ai minori di anni 16 a condizione che vengano eliminate le scene già segnalate per la versione originale e, in aggiunta rispetto all'edizione originale, vengano modificati alcuni dialoghi:

La battuta di Michel: "Ha delle belle cosce" diventa "Ha delle belle gambe";
"Dovremmo andare a letto insieme" diventa "Le proporrò di diventare mia moglie";
"Ecco siamo buoni amici, dovremmo andare a letto insieme" diventa " Senti, noi ci siamo simpatici, perchè non proviamo a sposarci".

Ancora "avremmo dovuto andare a letto insieme" diventa "Avevo intenzione di proporle di sposarmi";
"Vorrei venire a letto con te" diventa "Allora mi piaci di più";
"Le svedesi sono formidabili, me ne lavoravo tre al giorno" diventa "Le svedesi sono formidabili, sono pazze per gli uomini";
"Su spogliati" diventa "Togliti la camicetta";
"Avanti spogliati" diventa "Avanti la camicetta";
"Sono stata a letto con molti ragazzi" diventa "Sono stata con molti ragazzi".

Si possono inoltre segnalare due casi particolari di "censura pubblicitaria": Michel ordina un Pernod che nell'edizione italiana diventa un Martini dray (scritto appunto dray e non dry). Liliane dice. "Adesso fumo le Lucky" diventa "Adesso fumo le Muratti".

Domanda di revisione 26/01/1971 seconda edizione.

La domanda viene presentata da Antonio Exacoustos, rappresentante italiano della "Nouvelle de Cinematographie".

Dal film viene eliminata (esempio di censura preventiva del richiedente) la sequenza dove appare una modella in bikini che posa in uno studio cinematografico. Viene concesso il visto senza limitazioni di età.

Domanda di revisione del 20/05/1974 seconda edizione.

Domanda presentata dalla Medusa cinematografica s.r.l.

Il richiedente dichiara che nei confronti della prima edizione sono state apportate le seguenti modifiche:

E' stata ulteriormente e sensibilmente ridotta la sequenza in cui Michel e Patrizia sono a letto e fanno l'amore coperti da lenzuolo.
Il taglio apportato è di m.30.
Sono state aggiunte:
1) inquadrature di macchine che si rincorrono;
2) panoramica della tour Eifel;
per un totale di m.28.

 

Testimonianze

"(...) per nessuno dei film di Godard si può propriamente parlare di sceneggiatura: tutti coloro che hanno lavorato con lui ricordano la sua tendenza ad improvvisare o meglio a lasciarsi guidare dalle circostanze occasionali. (...) soprattutto per quanto riguarda i dialoghi, che egli scrive anche pochi istanti prima che inizi la ripresa, e a volte si fa suggerire dagli stessi attori".(Farassino, 1997).

Sul metodo di Godard un'autorevolissima testimonianza è quella di Raoul Coutard, direttore della fotografia di quasi tutti i suoi film:

"(...) Di giorno in giorno , man mano che i dettagli del soggetto si precisavano, egli spiegava il modo di realizzarli: niente cavalletto per la cinepresa, niente luci, se possibile carrelli senza binari ...poco a poco noi scoprivamo un bisogno di sfuggire alle convenzioni e anche di andare contro le regole e la "grammatica cinematografica".

Se questo era il "modo" di Godard il risultato finale portato in Italia non poteva che accendere certe polemiche.

Nell suo ufficio milanese il dott. Spagnuolo spulcia attentamente gli annunci cinematografici, a caccia di nuove prede e confida ad un giornalista dell'Europeo:

"Ho ricevuto anche altre segnalazioni e stia certo che non li lasceremo sfuggire. Labbra rosse ora è scomparso dalle prime visioni, ma lo aspettiamo al varco in periferia; poi I dolci inganni di Lattuada, quello francese Fino all'ultimo respiro e altri; sono diversi, ma li terremo d'occhio non dubiti".(Argentieri, 1974)

Forse, anche a Bologna, in occasione del terzo convegno nazionale degli esercenti dei cinema parrocchiali, si parla un poco del film se è vero che alla presenza del cardinal Lercaro si approva un ordine del giorno che tra le altre cose dice: "(...) chiedono anche che in conformità con la Costituzione, la repressione giudiziaria accerti e colpisca i reati contemplati nel codice penale e che la revisione amministrativa tuteli il 'buon costume'; ma non si faccia arbitrariamente coincidere questo col pudore, vale a dire con la semplice esclusione dell'osceno. (...) giustamente preoccupati chiedono ancora che venga elevato il limite del 'vietato' dai 16 ai 18 anni".

 

Riferimenti bibliografici

Le testimonianze sono tratte dai seguenti volumi:

Alberto Farassino, Jean-Luc Godard, Il Castoro, Milano, 1997.

Mino Argentieri, La censura nel cinema italiano, Editori Riuniti, Roma, 1974.

 

 


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