La Commissione visionato integralmente il film e sentito il regista e il coproduttore osserva che in una trama centrata sulla storia di uno squallido avvocato che, animato dal desiderio di raggiungere ad ogni costo una solida posizione economica ed elevati traguardi politici, non esita, pur essendo sessualmente impotente, a contrarre matrimonio con la figlia di un ricco costruttore, ricorrendo poi nei rapporti coniugali, a surrogati della congiunzione carnale, trovando in ciò consenziente la moglie, anch'essa sessualmente anormale, e quando la società che lo circonda reclama dai coniugi un erede, si presta a consentire che la moglie in stato di inconscienza, si unisca con altra persona, che freddamente poi uccide quando teme che la cosa possa essere divulgata dall'inevitabile crollo della sua già assicurata ascesa politica, facendo peraltro nella sua miseria moralen, apparire colpevole del delitto un povero disoccupato, che accetterà di essere condannato per un delitto non commesso, pur di assicurare con il denaro dell'avvocato, da lui identificato come autore dell'omicidio, l'occorrente per la vita della famiglia - si inseriscono un pesante turpiloquio ed alcune scene offensive del buon costume.
Appaiono tali, tra numerose altre scene audaci, le seguenti:
1) la scena iniziale in cui l'avvocato giace con la moglie nuda ricorrendo a palpeggiamenti e baci lascivi su tutto il corpo della donna;
2) la scena in cui dopo le nozze i due sposi, in un albergo, si pongono a letto e appare evidente l'inutilità di ogni tentativo dell'uomo diretto ad ottenere un normale comportamento sessuale;
3) la scena in cui la donna narcotizzata attende nuda con visibile anche l'organo genitale, di essere fecondata dal terzo e poi costui dopo essersi spogliato le divarica le gambe e si unisce a lei in una lunga sequenza che segue l'atteggiarsi dei volti e dei corpi dei due fino al raggiungimento dell'orgasmo.
4) la scena finale in cui i due coniugi ripetono il comportamento lascivo con cui si inizia il film.
Ciò stante la Commissione (...) invita il regista e coproduttore a modificare le suddette scene nel modo seguente:
1) alleggerire notevolmente la prima scena relativa al comportamento sessuale dei due coniugi eliminando in particolare tutta la sequenza successiva all'inizio, dal punto in cui l'uomo comincia a scendere con la bocca lungo il corpo della donna, soffermandosi poi sulla parte centrale di esso;
2) alleggerire e abbreviare notevolmente la scena in cui nell'albergo l'uomo cerca attraverso successivi inutili tentativi di raggiungere con la moglie un normale congiungimento carnale;
3) eliminare nella scena in cui la donna attende l'altro uomo, le sequenze nelle quali appare l'organo genitale della donna e l'uomo allarga le gambe di costei, alleggerendo poi sensibilmente tutto il resto dell'episodio, specie per quanto concerne l'atteggiamento del volto e il movimento del corpo della donna;
4) ridurre notevolmente l'ultima scena in conformità a quanto suggerito per la prima.
Senonchè il regista, d'accordo con il coproduttore, mentre dichiara di essere disposto ad apportare tagli alla prima ed alla quarta scena, come sopra indicate, fa presente di non poter rinunciare, per esigenze di ordine artistico al mantenimento integrale delle altre due scene. Ciò stante (...) la Commissione esprime a maggioranza parere contrario alla proiezione in pubblico ravvisando nelle scene sopraindicate (in numero di quattro) del film un'offesa al buon costume.

Si è riunita la V sezione della Commissione di revisione cinematografica per visionare il film (...). La Commissione esprime parere favorevole al rilascio del nulla osta di proiezione in pubblico con il divieto di visione ai minori di anni 14, a maggioranza, per la tematica del film.