[a seguito della lettera della Società DEAR Film, del 14/06/1966, relativa all'intervento che ha ridotto la lunghezza definitiva del film di 122 metri, viene redatto e controfirmato il seguente verbale: "La VII Sezione della Commissione di revisione cinematografica, nella seduta del 16 giugno 1966, dà atto che dal tratto di pellicole depositato ultimamente al Ministero risulta soppressa la scena tra Carlo e Margot, già definita dalla Commissione di revisione come manifestazione di prostituzione maschile."]
Il giorno 9 febbraio 1966, alle ore 19,30, nella sala di proiezione del Ministero del Turismo e dello Spettacolo, si è riunita la Commissione di Appello di revisione cinematografica, composta dalla riunione delle Sezioni VII e VIII, (...) Sono stati ascoltati (...) nell'interesse delle ditta che ne aveva fatto richiesta, i quali si dichiarano disposti ad apportare tagli secondo il suggerimento richiesto dalla motivazione di I° grado. La Commisssione, dopo ampie discussioni, a maggioranza ritiene che al film possa essere tolto il divieto di visione e limitarlo ai minori degli anni diciotto, purché alla copia del film vengano apportate le seguenti modifiche:
- 1) Per ciò che riguarda le immagini: a) tutti i nudi di donna, anche soltanto del seno e anche se rappresentati in fotografia; b) baci lascivi e prolungati (sensibilmente rivisti); c) mano che scorre sul corpo di lei e risale sulla coscia; d) bacio strisciato sul piede e gamba; e) sedere illuminato in primo piano; f) con riguardo al contesto, il seno della donna anziana. - 2) Riduzione del dialogo o scene di rapporto al contesto: a) discorsi sull'accertamento della gravidanza; b) il discorso in cui si dice che avendo figli non si può più avere libertà e che ogni cosa fatta di bene dall'uomo è stata sempre fatta contro natura; c) ridurre sensibilmente tutta la scena della prostituzione maschile e della donna che dà del denaro sapendo che sarebbe servito per l'aborto della ragazza; d) ritoccare il discorso del protagonista quando afferma che avrebbe preferito che la madre avesse tradito il padre, e non continuare ad andare a letto con lui. - 3) Per ciò che riguarda il parlato: a) eliminate le parola: sedere, chiappe, cacchio; b) eliminare le parole: "sarà che la voglia di andare a letto", "molte donne hanno voglia di andare a letto con..."; c) eliminare le parole: "quella fa 40 uomini al giorno"; d) eliminare la parola "puttana".
Sono stati riascoltati a signori che avevano fatto richiesta di essere riascoltati ed ai quali è stato portato a conoscenza quanto precede. In attesa che la Ditta interessata provveda in conseguenza, la Commisssione si riserva di esprimere il giudizio, dopo che avrà accertato che alle copie del film siano state apportate le modificazioni di anzi suggerite. Il giorno 17 marzo 1966, alle ore 21, nella sala del Ministero, si è riunita la Commissione di Appello di revisione cinematografica,composta dalle Sezioni VII ed VIII per riprendere in esame il film di nazionalità italiana: "Un mondo nuovo" della marca Compagnia Cinematografica Montoro S.p.a.; su cui la medesima Commissione si era riservata di esprimere il proprio giudizio dopo che la Ditta interessata aveva apportato quelle modifiche indicate nel verbale del 9-2-1966; modificazioni accettate dalla Ditta interessata. (...) E' stato ascoltato il Signor Vittorio De Sica nell'interesse della Ditta che ne aveva fatto richiesta. La Commisssione, revisionato il film, dà atto che dei tagli indicati nel precedente verbale (seduta del 9-2-1966) - N.2 - Sono stati eseguiti i seguenti [tagli]: - 1) Sono state eliminate, mediante taglio tutte le inquadrature di donne col seno scoperto nella festa studentesca (1° rullo). - 2) Sono state eliminate, mediante taglio o mascheratura on truka truka, le fotografie di nudi nella camera da letto del fotografo (rullo 2°). - 3) E' stata eliminata la frase del fotografo "a lui non piacciono le chiappe". (pag. 3 del copione - 2° rullo). - 4) E' stata sostituita nella stessa scena la frase di Antonio "tanto con te non si combina un cacchio" con la nuova frase "Tanto con te non si combina un accidenti". (pag. 5 del copione - 2° rullo). - 5) E' stata eliminata la scena in cui Mary guarda il proprio seno nudo allo specchio. (rullo 2°). - 6) E' stata eliminata la inquadratura della mano di Carlo che dal ginocchio di Martine si insinua sotto la gonna. (3° rullo). - 7) Nel dialogo tra Hans e Carlo è stata sostituita la frase di Hans "quella si fa 40 uomini al giorno" con la nuova frase "quella si fa 40.000 franchi al giorno". (pag. 24 del copione - 6° rullo). - 8) Nel dialogo tra Carlo e l'africana é stata sostituita la frase "era una parte di puttana" con la nuova frase "era una parte di donnaccia". (pag. 25 del copione - 6° rullo). - 9) Sono state eliminate, mediante taglio o mascheratura in truka, tutte le inquadrature in cui si vedono i seni o il sedere di Berta (rullo 7°). - 10) E' stata eliminata la scena di Carlo che bacia le gambe di Anna. (rullo 8°). - 11) Nel dialogo tra Carlo e Margotte, è stata sostituita la frase "puoi tenerti i tuoi soldi! Non ho voglia di parlare, ecco tutto" con la nuova frase "puoi tenerti i tuoi soldi! Quì ci sarebbe da spararsi per la vergogna" (pag. 33 del copione - rullo 8°).- 12) E' stata eliminata la frase di Margotte "sapessi quante volte l'ho fatto io..." (pag. 34 del copione - rullo 8°). Nel film, come la Ditta interessata ha fatto ulteriormente presente al rullo 9 - pag. 35 del copione - è stata aggiunta la seguente frase pronunciata da Julie mentre visita Martine: "Come è bella! Io sono sicura: quando la linea alba è cos lucida vuol dire che sarebbe un maschietto". La Commissione, a maggioranza, ritenuto che nonostante non siano stati eseguiti tutti i tagli indicati, il film, tuttavia, giudicato nel suo complesso può essere ammesso alla visione con esclusione dei minori degli anni diciotto, esprime parere di concedere il nulla osta per la visione con la motivazione anzidetta. Tale divieto é dovuto al fatto che la trama del film, talune scene che in particolare si svolgono tra i protagonisti, l'insistenza di baci lascivi e l'ambiente rappresentanti, sono controindicati alla sensibilità dei predetti minori. Si dà atto che hanno votato per il divieto per il nulla osta il Dott. Giovanni (...), il dott. Angelo De Mattia, il Prof. Rocco Sesso, il Prof. (...) Orecchia, (...) premesso che il nulla osta è stato concesso a maggioranza, nonostante che esso fosse condizionato ai tagli indicati dalla maggioranzza nel precedente verbale, dei quali non tutti effettuati (tra cui la ragazza che fa vedere i seni allo specchio), nel dare parere contrario alla proiezione in pubblico dell'opera cinematografica dal titolo "Un mondo nuovo", esprimono tutte le riserve circa la possibilità di incidenza del film medesimo nella legge penale. Innanzi tutto alcune immagini oscene, come la donna nuda in corsa nel baccanale iniziale, o contrarie al pudore, come il seno della donna nuda allo specchio, sono rimasti; come pure alcune situyazioni tra cui quella dell'uomo che si prostituisce allo scopo di avere il denaro per fare abortire la ragazza, numerose sono ancora le battute e frasi contrarie alla decenza e discorsi in cui si fa riferimento scoperto a fatti sessuali. Il film, anche cosi' epurato, rimane censurabile sia sul piano del costume che della legge per quanto concerne alcune immagini, alcune sequenze e certe intonazioni di linguaggio. La vicenda poi, imperniata su una istigazione all'aborto, il comportamento soprattutto del personaggio maschile, le interviste che prospettano e consolidano la tesi che il matrimonio e prole sono inutili impacci alla libertà individuale, la rappresentazione di una iniziata operazione abortiva, il fatto che la ragazza si scusi con l'amante per il mancato aborto, sono tutti elementi che aggravano l'impressione negativa del film. [Segue frase inserita nel verbale con cancellatura approvata: "Si dichiarano disposti ad approvare tagli secondo il suggerimento rilevato dalla motivazioe della Commissione di I grado."] L'aborto, infine, viene piuù volte prospettato come uno dei mezzi anticoncezionale per riacquistare egoisticamente la libertà personale. In un pubblico generico, quale è quello cui si dirige l'opera cinematografica, l'insistere sul tema dell'aborto, in più punti, giustificandolo non soltanto sul piano psicologico soggettivo di una vicenda individuale, ma addirittura su quello generale oggettivo e normativo, come espressione di un mondo nuovo libero da pregiudizi, oltre a costituire atti decisamente immorali, può risolversi in una apologia di reato punibile ai sensi della legge penale in vigore.
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