Il giorno 9 aprile 1974, alle ore 21, si è riunita la Ia Sezione della Commissione di Revisione Cinematografica per esaminare il film in questione. La Commissione, visionato il film ed ascoltato il produttore ed il regista, preliminarmente ad ogni giudizio suggerisce agli stessi di apportare i seguenti tagli, concernenti scene ritenute contrarie al buon costume; per complessivi m. 15,90:
1) nella sequenza del banchetto con le senapi del morto eliminare tutti i passaggi in cui figurano uomini con i genitali scoperti; (m,6,20);
2) nella sequenza dello Yoni Puja (adorazione del sesso femminile) sopprimere la scena iniziale della donna a gambe divaricate; (m,2,40);
3) nella scena sulla spiaggia, eliminare la sequenza dell'uomo de della donna che corrono, quest'ultima apparendo con il pube scoperto; (m.2);
4) nella scena della meditazione selvaggia, sopprimere; i tre passaggi delle donne con il pube scoperto e quello dell'uomo nero steso per terra, (m.4,40).
La Commissione, rilevato che i tagli sono stati eseguiti conformemente a quanto richiesto, esprime parere favorevole alla concessione del n.o. di proiezione in pubblico, con il divieto di visione degli anni 14. Ciò in considerazione del fatto che pur trattandosi di un documentario non possono, invero, non avere valore i criteri che impongono alla Commissione di revisione cinematografica di vietare la visione del film a determinate categorie di minori. Nella pellicola in oggetto, pur dopo i tagli effettuati, residuano ancora molte scene di nudo, di accoppiamenti carnali, di sevizie su animali, di consuetudini a carattere raccapriciante, di uso di droga. Tuttavia, poiché la pellicola non ha carattere morboso ed appare ispirata ad intenti diretti ad illustrare unicamente sistemi di vita di paesi lontani, la Commissione ritiene di limitare il divieto ai suddetti minori degli anni quattordici.